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Introduzione: perché serve distinguere
Quando un Tech CEO o un founder decide di portare metodo nella funzione tecnologica, la domanda più comune è: “Da dove iniziamo?”.
Chi ha già letto il mio libro Vincere nel Tech sa che il GamePlan è un sistema operativo manageriale che permette di trasformare il caos quotidiano del tech in un ciclo chiaro di decisioni, priorità e azioni. Ma nella pratica, il primo passo può assumere due forme diverse: il GamePlan Check Up o il GamePlan Workshop.
Spesso c’è confusione tra i due. Alcuni pensano che siano la stessa cosa, altri vedono il Workshop come una versione “più lunga” del Check Up. In realtà non è così: le differenze sono sostanziali e hanno un impatto diretto sul risultato. In questo articolo chiarisco cos’è ciascuno dei due strumenti, quando conviene partire dall’uno o dall’altro e perché il Workshop completo rappresenta un passo trasformativo rispetto al solo Check Up.
Cos’è il GamePlan Check Up
Il Check Up è la fotografia iniziale. Serve a rispondere a una domanda fondamentale: “Dove siamo oggi con la nostra funzione tecnologica?”.
Non si tratta di un assessment generico, ma di un’analisi mirata che mette a fuoco i nodi critici che impediscono al tech di sostenere la crescita aziendale. Nel Check Up guardo in profondità a:
- strategia e allineamento con gli obiettivi di business,
- roadmap e capacità di rispettarle,
- architetture e piattaforme,
- processi di delivery,
- gestione dei dati,
- competenze e ruoli del team,
- governance, sicurezza e rischi.
Lo faccio attraverso interviste con i decision maker, analisi dei flussi di lavoro, lettura dei KPI e revisione dei principali artefatti (roadmap, ticket, documentazione).
L’output è un report sintetico ma molto chiaro che evidenzia:
- punti di forza da preservare,
- criticità e rischi prioritari,
- prime raccomandazioni da attuare,
- possibili iniziative per i successivi 90 giorni.
In altre parole, il Check Up è una diagnosi: fa emergere le disfunzioni nascoste e fornisce al CEO e al CTO una mappa su cui basare le decisioni.
Quando è utile?
- In aziende che non hanno mai fatto un’analisi strutturata della funzione tech.
- Nei momenti di crescita in cui ci si chiede se l’organizzazione reggerà la scala.
- In contesti in cui il board percepisce problemi ma non sa da dove partire.
Cos’è il GamePlan Workshop
Il Workshop è la versione completa e trasformativa del metodo. Parte sempre dal Check Up (nessun Workshop esiste senza diagnosi), ma non si ferma alla fotografia: porta subito il team a decidere, pianificare e iniziare a trasformare.
Durante il Workshop, infatti, non ci limitiamo a osservare la realtà: la ribaltiamo. Insieme a CEO, CTO e figure chiave del team, lavoriamo per:
- definire le priorità strategiche a 90 giorni,
- tradurle in Key Initiative Plan con obiettivi, milestone e owner chiari,
- creare una roadmap condivisa e realistica,
- stabilire le metriche di successo per ogni iniziativa.
Ma non è solo una questione di planning. Il Workshop include anche sessioni trasformative, adattate al contesto specifico dell’azienda. Alcuni esempi:
- AI Readiness & Adoption: valutazione della maturità AI dell’azienda, identificazione di casi d’uso concreti e creazione della roadmap AI.
- Allineamento culturale sul metodo GamePlan: esercitazioni pratiche per imparare a condurre le Session, simulazioni del ciclo a 90 giorni, introduzione al linguaggio comune tra business e tech.
- Formazione intensiva iniziale: moduli mirati su leadership tecnologica, accountability, decision making e scrittura dei Key Initiative Plan.
- Innovation & Business Model AI-driven: esplorazione delle opportunità per nuovi servizi o prodotti abilitati dall’intelligenza artificiale.
- Tech Strategy Alignment: connessione tra scelte architetturali e obiettivi di business, con focus su cloud, legacy, piattaforme digitali.
- Team & Leadership Alignment: chiarificazione dei ruoli e definizione di RACI, rafforzando la fiducia tra CEO/founder e CTO.
- Scenario Planning & Prioritization: analisi dei rischi, applicazione di matrici di impatto e complessità, definizione esplicita delle cose da non fare.
- Core Values & Cultura Tech: identificazione dei valori guida della funzione tecnologica e traduzione in comportamenti concreti.
In sintesi: il Workshop non solo analizza, ma fa vivere il GamePlan al team. È l’esperienza che segna il passaggio dal “capire i problemi” al “decidere come risolverli e iniziare a farlo”.
Check Up vs Workshop: la differenza sostanziale
La differenza tra Check Up e Workshop può essere riassunta così:
- Il Check Up è diagnosi. Fornisce una fotografia oggettiva, una mappa di punti critici e prime raccomandazioni. È utile per capire dove si è e prendere consapevolezza.
- Il Workshop è diagnosi + terapia + trasformazione. Parte dalla fotografia, ma porta subito a decidere, pianificare e introdurre pratiche che cambiano il modo in cui l’azienda guida la tecnologia.
Per spiegare la differenza, uso spesso una metafora medica: il Check Up è come un esame clinico che ti dice cosa funziona e cosa no; il Workshop è l’esame con il piano terapeutico e le prime sessioni di riabilitazione già avviate.
Quale scegliere come primo passo
A questo punto, la domanda diventa: “Da quale dei due conviene partire?”
- Se l’azienda è in una fase di incertezza, non ha mai fatto un’analisi strutturata del tech o serve prima di tutto capire “dove siamo”, il Check Up è il passo ideale.
- Se invece i problemi sono già chiari e l’urgenza è quella di passare subito all’azione, il Workshop è la scelta giusta.
- In ogni caso, il Check Up è sempre incluso: la vera differenza è se ci si ferma alla fotografia o se si decide di entrare anche nella trasformazione.
Benefici per Tech CEO e CTO
Questa distinzione non è solo accademica: ha un impatto diretto sul valore che CEO e CTO ottengono dal GamePlan.
- Per i Tech CEO e i founder, il Check Up dà consapevolezza e visibilità: finalmente un quadro oggettivo di come il tech contribuisce alla crescita aziendale. Il Workshop aggiunge prevedibilità: roadmap a 90 giorni, Key Initiative Plan e metriche condivise.
- Per i CTO e i Tech Leader, il Check Up è un’arma per far emergere i veri problemi e portare dati concreti al tavolo del board. Il Workshop fornisce il metodo per tradurre la strategia in esecuzione, riducendo il caos e aumentando l’allineamento con gli stakeholder.
- In entrambi i casi, il beneficio finale è lo stesso: meno caos, decisioni più rapide, roadmap realistiche e un livello di fiducia molto più alto tra business e tecnologia.
FAQ
Il Check Up e il Workshop sono alternativi?
No. Il Workshop include sempre il Check Up. La differenza sta nel fermarsi alla diagnosi o proseguire anche con la pianificazione e la trasformazione.
Quanto dura un Check Up?
Di solito da due a tre settimane, a seconda della complessità dell’azienda e della disponibilità di dati e persone da intervistare.
Quanto dura un Workshop?
In genere da due a tre giornate intensive, seguite dalla produzione di roadmap, Key Initiative Plan e materiali di allineamento.
Chi deve partecipare al Workshop?
CEO/founder, CTO e figure chiave dei team coinvolti (es. product, delivery, ops). È importante avere tutte le prospettive al tavolo per creare allineamento reale.
È utile fare un Check Up se poi si vuole comunque fare il Workshop?
Sì, perché il Check Up è la base di ogni Workshop. La differenza è se si decide di fermarsi alla diagnosi o andare oltre.
Conclusione e CTA
Il GamePlan Check Up e il GamePlan Workshop non sono la stessa cosa. Il primo ti dice dove sei, il secondo ti mostra come andare avanti e ti mette in cammino da subito.
Se sei un Tech CEO, un founder o un CTO e vuoi portare chiarezza, metodo e impatto nella tua funzione tecnologica, il consiglio è semplice: parti dal formato più adatto al tuo contesto, ma non fermarti alla diagnosi. È con il Workshop che il GamePlan prende vita e trasforma davvero il modo in cui guidi il tech.