Indice
Introduzione
“Serve davvero un CTO full-time per innovare?”
È una domanda che molti imprenditori, founder e CEO si pongono prima o poi, soprattutto quando l’azienda inizia ad affrontare progetti digitali complessi o ad aumentare la propria dipendenza dalla tecnologia.
La risposta non è banale. Perché dipende da cosa intendi per “innovazione”. E soprattutto da quanto sei disposto a pagare (in soldi e in tempo) il prezzo dell’improvvisazione.
La verità è che puoi guidare l’innovazione tecnologica anche senza assumere un CTO full-time. Ma non puoi farlo senza una leadership tecnica strategica.
Innovazione senza direzione è solo entropia. E la tecnologia, senza guida, diventa un costo che si accumula invece di un asset che scala.
I progetti digitali non si guidano da soli
Negli ultimi anni ho incontrato decine di aziende che hanno avviato trasformazioni digitali, implementazioni di piattaforme, nuove linee di business digitali, app, e-commerce, CRM, automazioni… tutte iniziative corrette, in teoria.
Peccato che in pratica:
- ognuno tira la propria direzione
- il marketing chiede una cosa, l’IT ne fa un’altra
- la roadmap cambia ogni mese
- i fornitori decidono per te, senza avere visione complessiva
- gli sviluppatori vanno in burnout
- la direzione non capisce perché i risultati non arrivano
A quel punto arriva la frustrazione: “Abbiamo investito un sacco, eppure siamo sempre fermi”.
La realtà è che non basta iniziare un progetto tech per innovare. Serve governare l’insieme. Serve qualcuno che sappia guidare l’evoluzione tecnologica con metodo, visione e responsabilità.
Il CTO non è solo un tecnico
Nel nostro immaginario, il CTO è spesso visto come “quello che capisce di tecnologia”. Ma in una PMI o in una startup non è sufficiente sapere di tecnologia. Serve saperla guidare a servizio del business.
Il CTO ideale:
- interpreta la strategia aziendale e la traduce in architettura, team e priorità
- sa dire “no” alle idee sbagliate, anche se arrivano dall’alto
- costruisce roadmap realistiche e sostenibili
- coordina fornitori e sviluppatori con logica sistemica
- fa da interfaccia tra il business e la delivery
- misura, corregge, migliora
In pratica, è un leader. Ma spesso, soprattutto in fasi di crescita, non serve o non è possibile avere questa figura a tempo pieno.
E allora? Qual è l’alternativa?
Le false alternative
Molte aziende si affidano a scorciatoie, che però si rivelano disastrose sul lungo periodo. Le più frequenti:
1. Demandare tutto all’agenzia o software house
Il classico errore: “Loro ci fanno il sito, l’app, il gestionale… tanto ci pensano loro.”
Peccato che i fornitori esterni, per quanto validi, non hanno il compito (né l’incentivo) di pensare alla tua strategia complessiva. Implementano, ma non guidano.
2. Promuovere il dev interno “perché conosce tutto”
Altro errore: il programmatore storico viene promosso CTO. Ma un bravo dev non è automaticamente un leader strategico. E senza affiancamento, spesso si trova in difficoltà.
3. Far decidere al marketing o all’operations
Quando manca una guida tech, le decisioni tech vengono prese da chi ha potere in azienda: marketing, vendite, logistica. Ma questo genera soluzioni disallineate, progetti approssimativi, sistemi fragili.
Tutte queste opzioni hanno un comune denominatore: non portano vera innovazione, ma solo complessità travestita da operatività.
Fractional CTO: la leadership tecnica, quando serve, quanto serve
La soluzione più efficace in questi casi è attivare un Fractional CTO: una figura che offre le stesse competenze e responsabilità di un CTO interno, ma su base part-time o modulare, adattandosi alle reali necessità aziendali.
È un modello già consolidato in ambito finanziario (Fractional CFO), e che oggi sta diventando fondamentale anche per le aziende che vogliono gestire bene la propria transizione digitale senza buttare soldi o tempo.
Un Fractional CTO può:
- analizzare la situazione attuale e individuare le aree critiche
- definire una strategia tech coerente con il business
- guidare la selezione di strumenti, fornitori, stack tecnologico
- supportare (o formare) il team interno
- creare la roadmap e monitorare i progressi
- intervenire direttamente in progetti chiave o negoziazioni
- affiancare il CEO nel prendere decisioni informate
Il tutto con la flessibilità che serve a una PMI, una startup o un’azienda in trasformazione.
Quando ha senso attivarlo
Il Fractional CTO non è per tutti. Ma è estremamente utile in una serie di contesti ricorrenti:
- Stai lanciando un nuovo prodotto digitale, ma non hai un CTO interno
- Hai più fornitori tech ma nessuno che coordina e dirige
- Hai sviluppatori bravi ma manca una visione complessiva
- Vuoi potenziare l’IT Manager con affiancamento strategico
- Hai avuto brutte esperienze con agenzie o freelance e vuoi mettere ordine
- Stai crescendo e hai bisogno di processi scalabili ma non sai da dove iniziare
In tutti questi casi, la guida giusta fa la differenza tra successo e disastro.
E poi?
Il primo passo non è prendere una decisione definitiva.
Il primo passo è capire dove sei messo bene e dove no.
In Axelerant partiamo sempre da un GamePlan Check Up, la nostra consulenza strategica che mappa lo stato della tecnologia in azienda, analizza i punti deboli e crea una roadmap realistica.
Oppure, se vuoi iniziare in modo più agile, c’è CTO Radar: un’analisi rapida per identificare subito cosa non sta funzionando nel tuo reparto Tech.
Se stai cercando un modo concreto per guidare l’innovazione senza prendere decisioni sbagliate o affrettate, inizia da lì.
Ti bastano 60 minuti per vedere chiaro. Poi, puoi decidere cosa fare davvero.