Hai un IT Manager ma sei ancora nel caos? Ecco perché

Introduzione

Capita spesso.

Parli con il CEO di un’azienda in crescita e ti dice:

“Abbiamo già un IT Manager interno.”

Ma appena gratti la superficie, emerge un disastro.

Progetti in ritardo.

Sistemi che non comunicano.

Team sotto stress.

Fornitori lasciati a decidere.

Una marea di iniziative tech scollegate, inefficaci o semplicemente bloccate.

E allora la domanda è lecita:

Se hai un IT Manager… perché sei ancora nel caos?

La risposta sta nel fraintendimento del ruolo.

Perché un IT Manager non è (e non sarà mai) un CTO.

E confondere i due ruoli è uno degli errori più comuni – e più costosi – che vedo nelle aziende italiane.

Il vero lavoro dell’IT Manager

L’IT Manager è, per definizione, un gestore operativo dei sistemi informativi.

Si occupa di:

  • infrastruttura
  • sicurezza
  • reti, server, cloud
  • help desk
  • supporto ai dipartimenti interni
  • gestione dei fornitori IT
  • budget tecnico

È un ruolo cruciale, soprattutto nelle aziende complesse. Ma è orientato alla stabilità, non al cambiamento.

Alla manutenzione, non all’innovazione.

Alla gestione, non alla leadership strategica.

In parole semplici: l’IT Manager mantiene in funzione quello che c’è.

Ma non è il ruolo giusto per guidare quello che deve arrivare.

Cosa manca all’IT Manager per far funzionare davvero il Tech

Quando un’azienda affida al solo IT Manager la gestione della tecnologia strategica, succedono 3 cose:

1. Nessuna visione

L’IT Manager non ha il compito (né spesso le competenze) per costruire una visione tecnologica allineata al business.

Quindi la tecnologia procede per reazione, per urgenza, per abitudine. Mai per scelta consapevole.

2. Nessuna roadmap

Non c’è un piano chiaro.

Ogni iniziativa è scollegata.

Ogni richiesta viene presa in carico, ma nessuno valuta l’impatto complessivo.

Il risultato?

Un patchwork tecnologico ingestibile, dove ogni nuovo progetto peggiora il problema invece di risolverlo.

3. Nessuna guida sul team o sui fornitori

L’IT Manager è spesso travolto dalle attività.

Non ha tempo (né autorità) per gestire e far crescere sviluppatori, project manager, esterni.

Non ha leve per impostare processi di delivery.

E spesso si ritrova a dire “non so” o “decidete voi” su questioni fondamentali per il business.

Perché non basta “affiancarlo con un consulente”

Molti cercano di compensare i limiti dell’IT Manager chiamando consulenti esterni.

Audit, system integrator, software house, advisor temporanei.

Ma anche qui si sbaglia prospettiva.

Perché il consulente non guida.

Non prende decisioni.

Non costruisce roadmap.

Non dà visione d’insieme.

Ti aiuta su un pezzo. E basta.

Il risultato?

Ancora caos, ma più costoso.

Serve una figura che porti guida, direzione, autorità tecnica

Quello che serve è una figura capace di dirigere l’insieme.

Qualcuno che sappia parlare sia con l’IT Manager che con il CEO.

Qualcuno che abbia esperienza reale di architettura, team, execution e strategia.

Qualcuno che prenda decisioni, imposti roadmap, crei metodo e dia ordine.

In una parola: un CTO.

Ma non necessariamente a tempo pieno.

La soluzione è il Fractional CTO

Un Fractional CTO è un CTO a tempo parziale, ma a pieno impatto.

Una figura di leadership tecnologica strategica, che entra in azienda con mandato e visione, per:

  • guidare la roadmap tech
  • strutturare e affiancare l’IT Manager
  • creare una governance dei progetti
  • decidere lo stack, i processi e i KPI
  • allineare la tecnologia con gli obiettivi del business
  • evitare errori che costerebbero mesi o centinaia di migliaia di euro

Non serve 40 ore a settimana. Serve quando è necessario per generare ordine, direzione e risultati.

E spesso, dopo alcuni mesi di affiancamento, lascia un reparto tech molto più autonomo, efficiente, con leadership interna maturata.

Come lavorare a fianco dell’IT Manager, non contro

Attivare un Fractional CTO non significa sostituire l’IT Manager.

Anzi: in molti casi, il Fractional CTO è proprio la figura che serve per valorizzare al meglio il suo lavoro.

Un IT Manager, quando ha un CTO di riferimento, può concentrarsi su ciò che sa fare meglio:

infrastruttura, stabilità, processi interni.

Senza essere travolto da richieste strategiche che non gli competono.

E l’azienda guadagna:

  • una regia coerente
  • una roadmap condivisa
  • meno sprechi
  • più chiarezza su ruoli, priorità e metriche

Se hai già un IT Manager, ma sei nel caos…

… è probabile che il problema non sia lui.

È il sistema in cui si trova.

È la mancanza di una figura che abbia la responsabilità e la competenza per guidare la tecnologia come funzione strategica.

Nel nostro lavoro con Axelerant, vediamo decine di questi casi.

Ed è per questo che ogni nostro progetto di supporto tecnologico parte da un GamePlan Check Up: una mappatura completa dello stato attuale, dei colli di bottiglia, delle priorità e delle opzioni di guida.

Oppure, se vuoi iniziare in modo più rapido e snello, c’è CTO Radar: una nostra analisi rapida pensata proprio per situazioni in cui il team c’è, l’IT Manager c’è… ma il caos regna.

Perché la tecnologia non cresce con chi tiene accese le luci.

Cresce con chi sa dove accenderle. E dove spegnerle.

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