Indice
- Introduzione: quando l’IT e il board non si parlano più
- Il problema: due mondi separati da un linguaggio
- La soluzione: un Check Up che parte dal linguaggio del business
- Le metriche che colmano la distanza
- Il risultato: dal silos alla collaborazione
- Cosa imparano le aziende da questo tipo di intervento
- Conclusione: il valore del linguaggio comune
Introduzione: quando l’IT e il board non si parlano più
È una scena fin troppo comune. Da una parte il reparto IT, concentrato su sprint, backlog, rilasci e architetture. Dall’altra il board, impegnato in budget, KPI e priorità di business.
Entrambi lavorano sodo, entrambi vogliono che l’azienda cresca ma parlano due lingue diverse.
Il risultato?
- Decisioni tecniche prese senza contesto strategico.
- Obiettivi di business rallentati da colli di bottiglia invisibili.
- Riunioni dove si parla di “velocizzare”, ma nessuno sa esattamente come.
Nel caso reale che vedremo, un’azienda con un dipartimento IT di venti persone ci ha chiesto un audit per risolvere un problema che in realtà era di governance e comunicazione, non di tecnologia.
Attraverso il GamePlan Check Up, abbiamo aiutato direzione e team tecnico a riallinearsi, dimostrando che, quando IT e board tornano a parlare la stessa lingua, la performance aziendale cresce immediatamente.
Il problema: due mondi separati da un linguaggio
Il punto di partenza era chiaro: il CTO e il suo team producevano risultati solidi, ma il board percepiva lentezza, inefficienza e mancanza di visione.
L’IT parlava in termini di sprint e debito tecnico; il board ragionava su scadenze, margini e priorità commerciali.
Il CTO difendeva la complessità tecnica; il board chiedeva “più velocità”.
In realtà, entrambe le parti avevano ragione.
Il problema era che mancava un ponte di traduzione tra i due mondi.
Questo è uno dei sintomi più frequenti che emergono nelle aziende tecnologiche in crescita:
- I tecnici non capiscono perché una decisione di business è urgente;
- Il board non comprende quanto una scelta tecnica impatti sul rischio o sulla scalabilità;
- La roadmap tecnica e quella di prodotto si inseguono invece di avanzare insieme.
La soluzione: un Check Up che parte dal linguaggio del business
Nel nostro intervento, non siamo partiti dal codice o dalle infrastrutture, ma da una domanda:
“Qual è l’obiettivo aziendale che il board vuole raggiungere entro 12 mesi?”
Da lì abbiamo analizzato come il dipartimento IT contribuiva (o ostacolava) quel traguardo.
Abbiamo usato il GamePlan Check Up per allineare tre dimensioni:
- Strategica: gli obiettivi del board e il modo in cui vengono tradotti in roadmap tecnologiche.
- Operativa: la capacità del team IT di pianificare, rilasciare e migliorare in modo iterativo.
- Economica: il costo dei problemi irrisolti e l’impatto di ogni inefficienza sui margini.
Il passaggio cruciale è stato visualizzare i dati.
Non opinioni, ma numeri condivisi da entrambi i mondi.
Le metriche che colmano la distanza
Abbiamo scelto alcune metriche comuni a entrambe le prospettive, facilmente comprensibili sia dal board che dal reparto IT:
- MTTR (Mean Time To Resolution): tempo medio per risolvere un problema.Tradotto per il business: quanto a lungo i clienti restano impattati da un errore?
- Tempo medio di rilascio: quanto tempo passa tra l’idea e la messa in produzione.Tradotto per il board: quanto costa ogni giorno di ritardo nel go-to-market?
- Uptime e stabilità: non come parametro tecnico, ma come garanzia di continuità del servizio.Ogni punto percentuale perso di uptime equivale a perdita di fatturato e fiducia.
- Bug per release e rework: indicatori diretti di qualità e costo.Più errori post-rilascio = meno margine reale e più stress nei team.
- Costo dei problemi irrisolti: stimato insieme, traducendo ogni inefficienza in valore economico perso.Un bug da 8 ore non è solo “tecnico”: è un costo di opportunità per l’intera azienda.
Quando board e IT vedono le stesse metriche sullo stesso cruscotto, la conversazione cambia radicalmente: non si parla più di “colpa”, ma di priorità condivise.
Il risultato: dal silos alla collaborazione
Nel caso specifico, la trasformazione è avvenuta in tre settimane:
- Abbiamo organizzato una sessione congiunta tra CTO, Deputy CTO e board, per definire una roadmap unificata.
- I KPI tecnici sono stati integrati nei report direzionali.
- È stato introdotto un ciclo di review mensile tra business e IT, basato sulla Scorecard del GamePlan.
Il cambiamento più grande, però, è stato culturale: il team IT ha smesso di vedere il board come un ostacolo, e il board ha iniziato a percepire il CTO come un alleato strategico.
Le decisioni non arrivano più “dall’alto”, ma nascono da un linguaggio comune fondato su dati, metriche e impatto economico.
In sei mesi, i tempi medi di rilascio si sono ridotti del 27%, mentre la percezione interna del reparto IT è passata da “centro di costo” a leva di crescita.
Cosa imparano le aziende da questo tipo di intervento
Ogni azienda può trovarsi nella stessa situazione, indipendentemente dalla maturità tecnica.
Il vero problema non è mai il framework, l’architettura o il linguaggio di programmazione.
È l’assenza di traduzione strategica tra chi guida il business e chi guida la tecnologia.
Un Check Up serve proprio a questo: non per giudicare, ma per ricostruire la connessione.
È il primo passo per far sì che le scelte tecniche diventino decisioni aziendali condivise, con obiettivi e responsabilità chiare per tutti.
Conclusione: il valore del linguaggio comune
Quando IT e board tornano a comunicare, l’intera azienda cambia ritmo.
La tecnologia smette di essere una black box e diventa una leva di business.
Il CEO sa dove guardare, il CTO sa cosa spiegare, e le priorità si allineano naturalmente.
Non serve un audit tecnico per far funzionare un’azienda tech: serve un metodo per parlare la stessa lingua.
Ed è questo il cuore del GamePlan Check Up.
Scopri come il GamePlan Check Up può riallineare IT e Board nella tua azienda.
Richiedi la tua sessione introduttiva e ricevi una valutazione preliminare gratuita.




