Integration Layer: preparare la strada alla scalabilità

Prima o poi ogni azienda si trova a fare i conti con l’Integration Layer, in particolare in ambito enterprise. Cominciare a ragionare sull’integrazione già mentre si progetta l’infrastruttura può far risparmiare molto tempo e impedire che si creino ostacoli futuri alla scalabilità.

Da dove partire? Ne ho parlato nel CTO Show 030 con Giuseppe Trisciuoglio, CTO di Adrias Online.

Una carriera dedicata alle integrazioni: la storia di Giuseppe Trisciuoglio

Da sistemista junior nella azienda farmaceutica Pfizer, all’ambito del gaming online fino ad arrivare al turismo, prima con Eden Viaggi e ora con Adrias Online, per cui è CTO. Per tutta la sua carriera, Giuseppe si è specializzato nei temi di integrazione, diventando un vero e proprio esperto. Ne parliamo dal minuto 1:21.

Integration Layer e competenze tecniche

Quando ci si specializza in un ambito così tecnico, è praticamente impossibile rimanere Hands Off. Le competenze tecniche diventano un grande vantaggio che permette di avere una visione più ampia e strategica e di prevedere con anticipo i futuri problemi di scalabilità. Ne parliamo dal minuto 8:24.

Spiegare al business l’Integration Layer

Facciamo un passo indietro: come fare a spiegare che cos’è l’Integration Layer a chi non se ne intende o a un business senza competenze tecniche?

Giuseppe usa questa metafora molto chiara: l’Integration Layer può essere considerato come una ciabatta elettrica che si collega ad un’unica presa e che è il connettore principale di applicazioni in azienda. Le prese della ciabatta elettrica rappresentano invece le applicazioni esterne all’impresa: ecco, più rendiamo modulabile la nostra ciabatta elettrica e più componenti siamo in grado di aggiungere, con migliori risultati di integrazione. Ne parliamo al minuto 14:20.

Integration Layer e Cloud: quali sono le sfide?

Quello dell’integration layer non è solo un tema da applicativi ERP o da infrastrutture interne. Riguarda da vicino anche i casi in cui gli applicativi sono in cloud, naturalmente ponendo sfide diverse. Ne parliamo dal minuto 18:21.

PaaS: quando l’utente è lo sviluppatore

Il cloud ha portato ad un’architettura a tre livelli: uno immediatamente visibile all’utente finale (SaaS), uno in cui l’utente è lo sviluppatore (PaaS) ed un altro in cui l’utente è il sistemista. Questa tipologia di architettura però può rivelarsi costosa e complessa e l’Integration Layer può aiutare a semplificarne la gestione. Ne parliamo dal minuto 23:55.

Esempi reali di sfide e successi

Dall’esempio di Gioco Digitale più di 15 anni fa, all’esigenza di riscoprire l’importanza dei i test unitari in azienda, fino alla scelta del software di DB per gestire i Data Lake. Giuseppe mi ha raccontato alcune delle sue lesson learned in prima persona. Ne parliamo dal minuto 27:55.

Evoluzione delle tecnologie di Integration

Ne abbiamo parlato spesso nei mesi scorsi: spesso è difficile orientarsi nella tecnologia e riconoscere le innovazioni veramente disruptive perché si crea rumore coniando nuovi nomi e reimpacchettando tecnologie già note (a questo riguardo, vedi anche il CTO Show con David Greco di PagoPA). E in tema di Integration non siamo da meno: bisogna essere in grado di riconoscere le vere novità, per cogliere le vere opportunità di crescere e differenziarsi. Ne parliamo dal minuto 41:08.

Must Learn di CTO Mastermind

  • Enterprise integration Patterns di Gregor Hohpe e Bobby Woolf: “la Bibbia” dell’integrazione, che spiega nel dettaglio tutti i pattern di integrazione: consigliato a chiunque voglia specializzarsi in questi temi.
  • Champagne: Giuseppe è un grande appassionato e esperto di vino e consiglia di non dimenticarsi mai di festeggiare i successi tecnologici, magari con un buon calice di Champagne in compagnia del team!

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Tags: architettura, scalabilità

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