Indice
Introduzione
Innovare è difficile. Farlo in settori dove la tecnologia è vista come “un optional”, lo è ancora di più. In questa intervista della rubrica CTO Show, abbiamo ospitato Emanuele Roccotelli, CTO e co-founder di Herop, una startup che ha deciso di affrontare una delle sfide più toste in circolazione: automatizzare le operazioni aeroportuali irregolari.
Parliamo di un contesto ad alta complessità, dove ogni errore costa caro e ogni processo si muove su informazioni frammentate, sistemi obsoleti e — ancora oggi — telefonate e carta stampata.
In questo articolo sintetizzo i 3 punti chiave che ogni tech leader dovrebbe interiorizzare se vuole portare vera innovazione in contesti simili. Questo non è storytelling: è execution.
1. Automatizzare settori che usano ancora riga e matita
Quando parliamo di innovazione, pensiamo subito a cloud, Kubernetes, MLOps… ma c’è chi ancora registra i clienti su un registro cartaceo con riga e squadra. Succede davvero. Succede, ad esempio, in molti hotel italiani partner delle compagnie aeree.
Emanuele lo racconta senza giri di parole:
Abbiamo trovato hotel che non solo non usano software, ma disegnano le righe a mano nei registri.
Eppure, in mezzo a questo scenario, è stato creato un sistema capace di automatizzare le riprotezioni dei passeggeri in casi di volo cancellato o ritardato, gestendo tutto il processo in tempo reale: trasporti, alloggi, comunicazione ai passeggeri.
Con appena tre operatori in backoffice.
Il punto è chiaro: automatizzare non significa semplicemente digitalizzare. Significa saper operare in ambienti ostili alla tecnologia, costruendo fiducia graduale e risolvendo problemi concreti, uno alla volta.
Se sei CTO o stai scalando una startup tech in ambito B2B, questa è la lezione da portare a casa: la vera innovazione è quella che funziona anche dove non c’è cultura tecnologica.
2. L’IA serve se fa il lavoro sporco (davvero)
Siamo nel 2025. Chiunque può dire “stiamo usando l’AI”. Ma quanti possono dire che la loro IA sostituisce realmente ore di lavoro umano in contesti mission-critical?
Nel caso di Roccotelli e del suo team, l’intelligenza artificiale non è un’appendice. È il motore del sistema:
Abbiamo sviluppato una IA che chiama gli hotel, conversa con le persone, ottiene la disponibilità camere e la comunica in tempo reale.
Il risultato? Da 6 ore a 6 minuti per completare una riprotezione.
Con l’adozione di un sistema in grado di telefonare a centinaia di hotel in parallelo, i tempi continueranno a calare. Il tutto in modo completamente tracciabile, conforme al GDPR e integrato con i sistemi di supply.
Questo è ciò che ogni tech leader deve chiedere alla propria AI: risolvere un collo di bottiglia specifico, misurabile, economicamente rilevante.
Altro che dashboard che “analizzano i dati”. Qui si risolve un problema concreto e urgente: rimettere in movimento persone bloccate a terra in un aeroporto.
3. Il nemico non è la tecnologia. È la cultura
Molti CTO sottovalutano un punto chiave: le tecnologie migliori falliscono se non si adattano al contesto umano in cui vengono adottate.
Emanuele lo dice chiaramente:
Alcuni clienti preferiscono ancora telefonarci. Allora apriamo noi i ticket al posto loro. È una strategia, non una rinuncia.
Spesso non è questione di incompetenza tecnica, ma di abitudini consolidate. Le procedure, in settori legacy, sono trasmesse come rituali: si fa così perché si è sempre fatto così. Cambiare queste abitudini richiede leadership, design della fiducia, pazienza.
Il sistema che ha progettato Emanuele è costruito tenendo presente tutto questo. UX minimale, flussi chiari, responsabilità trasferita al sistema (“se sbaglia, è colpa del software, non dell’utente”).
Il risultato? Gli utenti imparano a fidarsi della tecnologia senza sentirsi stupidi, né messi sotto pressione. Questo è ciò che fa la differenza tra una tecnologia adottata e una abbandonata.
Cosa porta a casa un Tech Leader da questa storia?
Tre concetti semplici, ma fondamentali:
- Automatizza solo dove porta valore immediato, anche (e soprattutto) in ambienti poco digitalizzati.
- Costruisci l’AI come infrastruttura invisibile che risolve problemi reali, non come gimmick da demo.
- Metti le persone al centro del cambiamento, e disegna sistemi che si guadagnano fiducia un’interazione alla volta.
Se lavori su un prodotto tech nel B2B, in logistica, travel o settori complessi, il caso che abbiamo raccontato in questo episodio è un esempio di execution concreta in condizioni avverse.
👉 Hai un processo critico nel tuo business che oggi viene gestito a mano, al telefono o su WhatsApp?
👉 Hai un’idea di sistema intelligente, ma ti scontri con abitudini e resistenze?
Parti da qui. Parti dal problema. Costruisci soluzioni robuste, ma umane.
È questo che distingue l’hype dall’impatto.